POLSIERA (palmare/dorsale)
Tutore per il polso. Viene utilizzato generalmente durante la notte, per impedire al polso di flettersi e provocare dolore, formicolio e intorpidimento. Gli effetti non sono immediati, ma bisogna attendere qualche settimana.
Se si ha la possibilità di utilizzarlo anche nelle ore diurne sicuramente riduce i tempi di guarigione. Il tutore è costruito con neoprene o elastico e nella zona palmare presenta una stecca quasi sempre in alluminio modellabile inserita in una tasca, L’impiego della stecca è essenziale perche blocca il movimento articolare del polso.
ORTESI MANO DITA
Il tutore per la mano può essere o preconfezionato o su misura a seconda della lesione e della forma della mano. Spesso quelle esistenti sono sufficientemente adeguate ma in alcuni casi la personalizzazione diventa necessaria. La supervisione del medico in questi casi è indispensabile. I materiali più utilizzati sono il termoplastico, l’alluminio, molle ed elastici.
Possono essere di flessione o estensione con interessamento di una o più dita.
TUTORE PER RIZOARTROSI
Il tutore per rizoartrosi è uno dei modi più semplici per trattare questo tipo di artrosi, è consigliato indossarlo non solo quando il pollice è dolente, ma anche quando con esso si vogliono svolgere un sacco di attività, quali lavori domestici, lavorative, ecc. Lo scopo ultimo di questo tutore è di far riposare l’articolazione artrosica, e alleviare l’infiammazione associata.
Nei pazienti con rizoartrosi sintomatica, l’applicazione di uno splint anche personalizzato è efficace nel ridurre il dolore dopo 1 mese di trattamento, con il miglioramento che persiste anche a 12 mesi e nel migliorare la forza manuale, la forza di presa e la disabilità della mano dopo 1 mese di applicazione, risultando un efficace trattamento conservativo.
Esistono vari tipi di tutori per rizoartrosi più o meno rigidi a secondo del livello di bloccaggio che si desidera ottenere. Nei casi con maggiori difficoltà nell’utilizzo delle versioni std siamo in grado di fornire soluzioni su misura.
TUTORI PER DITA
Elencare tutti i tutori per il dito richiederebbe molto tempo per il momento ci limitiamo a dire che il tutore ha una importanza notevole pre intervento e post intervento chirurgico o per escludere l’intervento. Ci sono versioni adatte a problemi legati al ricupero della flessione e altri per il recupero dell’estensione. I materiali sono quasi sempre termoplastici con l’aggiunta in alcuni casi di molle che consentono portandoli anche la riabilitazione attiva.
In altri casi è necessario immobilizzare le falangi come nei casi di fratture.
Di seguito riportiamo alcuni ambiti di applicazione:
- lesioni della parte distale del dito
- lesioni della base dell’unghia
- dito a martello
- contratture in flessione dell’articolazione interfalangea prossimale
- contratture in estensione dell’articolazione interfalangea prossimale
- post operatorio del tendine
- post operatorio del tendine estensore
- contratture in flessione
- ipermobilità in flessione delle articolazioni interfalangee prossimali
TUTORE PER DE QUERVAIN
È un’infiammazione dei tendini (tendinite) estensore breve e abduttore lungo del pollice nel primo canale estensorio all’altezza dello stiloide radiale. È dovuta ad una stenosi o tumefazione della guaina tendinea, che tende a limitarne lo scorrimento. Si manifesta con dolore in particolare nei movimenti di abduzione del pollice e flessione-estensione del polso in deviazione ulnare. Particolarmente colpite sono le donne tra i 25 e i 60 anni e spesso durante la fase gestazionale. In casi cronici si può arrivare fino alla rottura spontanea del tendine.
La diagnosi si basa su una visita specialistica con esame radiologico e ultrasonografico.
Il tutore da mettere è costituito da due parti bloccanti il polso da una parte e il primo dito dall’altra.
Entrambi devono essere rigidi steccati. Di solito il tutore è costituito da materiale elastico e incorpora delle stecche che impediscono al dito pollice e al polso di muoversi.
L’indicazione medica è di utilizzarlo nel periodo acuto il maggior numero di ore nelle ore diurne ma a volte si consiglia l’so anche notturno.