Calze medicali

Le calze terapeutiche sono veri e propri dispositivi medici, devono essere prescritte dallo specialista e vendute presso punti vendita autorizzati Pensate che in molti stati europei (Germania, Francia, Svizzera etc.) questo strumento terapeutico viene rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale e deve seguire e rispettare norme e requisiti di legge precisi;ciò NON AVVIENE IN ITALIA

70380149_PUNTI_DI_MISURAZIONE_CALZEEsse inoltre, vengono testate da appositi Istituti Autonomi che ne verificano la qualità e la corretta degressività della compressione.
In Italia tali normative non sono presenti; è bene comunque acquistare una calza terapeutica con una certificazione di qualità che non sia il solo marchio CE. Il marchio di certificazione più significativo e più diffuso è quello tedesco, il RAL GZ , stampato sulla confezione di ogni paio di calze da tutti i calzifici che hanno superato i test di qualità richiesti dalla commissione certificante
MARCHIO DI QUALITA’ RAL GZ
I migliori specialisti in patologie vascolari riconoscono l’importanza dei controlli sui filati e sulla compressione dichiarata in  quanto consapevoli di indicare un dispositivo terapeutico e non un banale prodotto tessile.

Le calze terapeutiche sono dei veri e propri DISPOSITIVI MEDICI e, se prescritte dal medico, sono detraibili per effetto del dir. 93/42 CEE
2) La terapia corretta

Sia per le calze preventive, ma in particolare per quelle terapeutiche, la taglia giusta è fondermentale, ad es. per le terapeutiche (che sono quasi calze su misura) è fondamentale una corretta presa delle seguenti misure:
per i gambaletti
1) circonferenza della caviglia appena sopra il malleolo (cB),
2) circonferenza polpaccio 5 dita sotto al ginocchio (cD),
3) lunghezza della calza dal tallone a sotto il ginocchio (AD)

per le calze autoreggenti servono:
1) circonferenza della caviglia appena sopra il malleolo (cB),
2) circonferenza polpaccio 5 dita sotto al ginocchio (cD),
3) circonferenza coscia 5 cm sotto l’inguine (cG),
4) lunghezza della gamba dal tallone a 5 cm sotto i glutei ( AG),

 

 

per i collant servono:

1) circonferenza della caviglia appena sopra il malleolo (cB),
2) circonferenza polpaccio 5 dita sotto al ginocchio (cD),
3) circonferenza coscia 5 cm sotto l’inguine (cG),
4) la circonferenza vita (T)
5) la lunghezza della gamba dal tallone a 5 cm sotto i glutei (AG)
6) lunghezza della gamba dal tallone alla vita (AT)
in oltre è essenziale la precisione nella scelta della classe di compressione, indicata in mmHg (millimetri di mercurio),più adatta alla gravità della patologia, misura che nel caso di calza terapeutica deve necessariamente essere indicata o prescritta dal Medico specialista giusto per far chiarezza sulla terminologia, 1mmHg è la pressione idrostatica esercitata da una colonna di mercurio alta 1 millimetro; se ad esempio sulla confezione della calza troviamo scritto 18/21 mmHg, significa che quella determinata calza esercita una pressione pari a una colonna di mercurio di 21 mm alla caviglia, decrescente verso l’alto fino ai 18 mm di mercurio.

La Classe di Compressione viene utilizzata per identificare un determinato gruppo di calze compressive e sulla confezione delle calze possiamo trovarla scritta in varie lingue, ad esempio in inglese CCL (Compression Class) o in tedesco KL (Kompressionsstrumpfhose) ecc.; le classi di compressione sono sostanzialmente 4:

  • I^ Classe di compressione 18/21 mmHg,
  • II^ Classe di compressione 23/32 mmHg
  • III^ Classe di compressione 36/46 mmHg
  • IV^ Classe di compressione oltre 50 mmHg

In taluni casi, soprattutto se la compressione deve superare i 50 mmHg, o quando ci sono lesioni che potrebbero degenerare infilando la calza, al suo posto viene prescritta la benda elastica compressiva, che ha la stessa funzione ma evita sfregamenti. In questo caso è consigliabile scegliere la benda elastocompressivaper lo stesso motivo, spesso vengono prescritte le sottocalze antibatteriche agli ioni d’argento le quali, oltre ad evitare la proliferazione di batteri, rendono

ATTENZIONE:
non si deve mai confondere la compressione della calza che viene misurata in mmHg, con i denari o DEN che misurano lo spessore del filato con cui viene realizzata la calza.

3) Istruzioni d’uso

Le calze elastiche vanno indossate preferibilmente prima di alzarsi dal letto o comunque su gambe che non presentino gonfiori, poiché l’azione terapeutica è quella di favorire il ritorno venoso, eliminare i sintomi quali la pesantezza e mantenere gli arti inferiori privi di edema. Esse esercitano anche un’azione preventiva per la comparsa delle complicazioni dell’insufficienza venosa (flebiti superficiali, trombosi venose, ulcere) ma non sono in grado di curare tali complicazioni nelle fasi acute.

Il tutore elastico terapeutico non va comunque mai usato senza la prescrizione del medico.
La compressione degli arti inferiori con la calza deve essere associata alla mobilizzazione (più ci si muove e si cammina più la terapia compressiva ha effetto) per ottenere i risultati migliori.

E consigliabile indossare dei guanti in lattice prima di infilare le calze, poiché in questo modo non si rischia di rovinare il tessuto e si fa meno fatica ad indossarle.
Se la calza è a punta aperta, si deve infilare prima di tutto il calzare sul piede per favorirne lo scivolamento verso l’alto; il calzare è in dotazione alla calza stessa e deve essere rimosso una volta indossato il tutore. Le gambe dovranno essere asciutte; è consentito eventualmente l’utilizzo di un poco di borotalco per rendere la superficie cutanea più liscia e favorire lo scorrimento della calza.

Si possono utilizzare due sistemi per indossare le calze compressive:

a) si infila una mano nella calza per andare ad afferrare il tallone, così è possibile rovesciare la calza fino al tallone stesso; si inserisce il piede e poi si svolge la calza verso l’alto;

b) si fa scorrere piano piano la calza portandola verso l’alto un po’ per volta, accompagnando il tessuto senza tirare troppo. Si farà attenzione a distribuirla in modo uniforme, evitando zone dove più fibre si sovrappongono  (creando iperpressioni) o zone dove le maglie sono troppo stirate.
Il modello a gambaletto non deve essere tirato troppo in alto a coprire una parte del ginocchio, o addirittura rovesciarne l’orlo verso il basso, perché così si possono creare costrizioni dolorose e dannose per il ritorno venoso.

Si trovano anche dei dispositivi che aiutano ad infilare le calze compressive in funzione della compressione

La calza si toglierà alla sera oppure prima del riposo, poiché di solito non è tollerata a letto, afferrandola in alto e spingendola verso il basso, rovesciandola poi con delicatezza.

Le prime volte, dopo aver messo la calza, si potrà avvertire la sensazione di gambe molto costrette, ma basterà avere un po’ di pazienza e presto ci si sentirà a proprio agio; anzi, di solito chi soffre di insufficienza venosa agli arti inferiori non potrà più fare a meno della calza una volta abituato a portarla.

E’ sempre indicato rivolgersi al proprio medico quando ci si renda conto che il tutore elastico non riesce più a controllare i sintomi dell’insufficienza venosa (ad es. il gonfiore), oppure quando inizia a calare lungo l’arto o provoca fastidiose costrizioni.

4) Come farle durare più a lungo
Una corretta manutenzione esalta le qualità terapeutiche delle calze e ne prolunga la vita, in questo modo una calza indossata quotidianamente può durare 4/6 mesi a seconda anche della qualità dei filati utilizzati.

I consigli da seguire sono:
a) Lavare spesso la calza (lavaggi frequenti non danneggiano il tessuto) usando acqua tiepida e sapone neutro.
b) Non usare la lavatrice.
c) Non usare solventi o candeggianti.
d) Dopo il lavaggio sciacquare abbondantemente con acqua tiepida
e) Non strizzare o asciugare per esposizione diretta al sole, sui radiatori o vicino a fonti di calore.
f) La calza deve asciugare distesa su un piano, possibilmente tra due panni asciutti.

ln caso di danni al tessuto della calza, come smagliature o recisioni della maglia, essa deve essere sostituita.

Naturalmente l’uso alternato di due paia di calze vi consentirà di continuare la terapia senza soste.
Nel caso di calze autoreggenti con la fascia in silicone, può accadere che ci sia uno scivolamento della calza, è possibile aumentare l’aderenza del silicone utilizzando dei prodotti specifici

N.B.: LE CALZE COMPRESSIVE, IN QUANTO RICONOSCIUTE ANCHE IN ITALIA QUALE “DISPOSITIVO MEDICO”, SE PRESCRITTE DAL MEDICO, GODONO DELLA DETRAIBILITA’ FISCALE.

Così come per la detrazione dei farmaci, per poter detrarre fiscalmente i dispositivi medici è necessario allegare alla prescrizione medica la fattura o lo scontrino con codice fiscale della persona a cui è intestata la prescrizione,in nome della ditta e l’articolo codice del prodotto e la marchiatura “CE” ad identificare che si tratti del dispositivo medico prescritto e della sua certificazione di qualità e conformità.

ANTITROMBO

Nella degenza post-operatoria a letto , o se il movimento è limitato, i meccanismi che favoriscono il ritorno venoso verso il cuore sono disattivati. Soprattutto l’attività muscolare è diminuita.
Le calze sanitarie preventive antitrombo compensano questa diminuzione: esse esercitano, infatti, una compressione sulle vene superficiali delle gambe, garantendo così l’accelerazione del ritorno venoso verso il cuore.
Inoltre, le calze sanitarie preventive antitrombo presentano un gradiente decrescente della compressione (cioè, la pressione esercitata in corrispondenza della caviglia è maggiore rispetto a quella sulla coscia), che favorisce ulteriormente l’accelerazione del ritorno venoso.
Le calze preventive antitrombo vanno portate anche di notte?
A questa domanda si può rispondere chiaramente con un “sì”. Siccome durante il sonno i movimenti si riducono, rallenta anche il flusso sanguigno e il rischio di formazione di coaguli cresce sensibilmente. La calza offre, per questo, soprattutto durante il riposo notturno, un’efficace protezione.
Per la giusta misura servono le misure della caviglia , del polaccio e della coscia sia a destra sia a sinistra.

CALZE AUTOREGGENTI

Le calze elastiche vanno indossate preferibilmente prima di alzarsi dal letto o comunque su gambe che non presentino gonfiori, poiché l'azione terapeutica è quella di favorire il ritorno venoso, eliminare i sintomi qua